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La rivista “atque” continua la sua pubblicazione in formato cartaceo per i tipi di Moretti & Vitali di Bergamo, ma d’ora in poi gli articoli contenuti in tutti i fascicoli – esclusi quelli degli ultimi due anni – sono leggibili (in formato pdf) su questo sito e scaricabili in maniera completamente gratuita.

Sicché i fascicoli di “atque” dal 1990 (anno della sua fondazione) sino a quelli di due anni fa sono ad accesso libero e quindi aperti a ogni forma di ricerca, mentre gli altri hanno un “embargo”, per l’appunto, di due anni – naturalmente il formato cartaceo di tutti i fascicoli rimane disponibile presso le librerie (vedi “librerie amiche”) e ordinabile all’editore (ordini@morettievitali.it).

Essendo digitalizzato l’intero archivio storico, per individuare i fascicoli cliccare su titolo del fascicolo per individuare invece gli articoli e poterne fare le ricerche sia per autore che per parola chiave, basta andare all’indice articoli e qualora interessi leggere e/o scaricare il file pdf, cliccare sul titolo.

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30-31 n.s./2023
MENTE, CERVELLO, AMBIENTE: QUESTIONI

a cura di

Silvano Tagliagambe, Fabrizio Desideri, Giuseppe Vitiello e Paolo Francesco Pieri 

 
PREFAZIONEFabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri // “Ebrezza dialettica”. Figure della coscienza Fabrizio Desideri / Un ambiente a misura del cervello Silvano Tagliagambe / Cervello, mente e cuoreGiuseppe Vitiello / Sinapsi della memoriaArnaldo Benini / Una coscienza antropodecentrica Alberto Giovanni Biuso / La coscienza ubiqua. Una breve apologia del panpsichismoMichele Di Francesco e Alfredo Tomasetta / La cognizione incorporata e situata: riforma del computazionismo o ritorno al comportamentismo?Massimo Marraffa e Tiziana Vistarini / Comprendere o spiegare il problema mente-corpo?Marco Salucci / Significatività e complementarità. Una retrospettiva fenomenologica sul problema mente-corpoFilippo Nobili / Oltre i vincoli del dualismo e del monismo materialista: la teoria neurofenomenologica dei due mondiEnrico Facco // INDICE PER AUTORE DEGLI ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2023

 

 

 

[Anteprima delle prime pagine di ogni articolo del fascicolo.]

 

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Questo fascicolo di «Atque» intende riflettere sulle questioni relative al rapporto complesso tra mente, cervello e ambiente, che è al centro sia delle ricerche negli ambiti della filosofia contemporanea e, in particolare, della filosofia della mente, delle neuroscienze, della fisica, della matematica, della logica, e della psicologia.

C’è da considerare in primo luogo che dagli studi più recenti delle neuroscienze è stata confermata, sulla base di impressionanti risultati sperimentali, la tesi relativa alla “plasticità del cervello”.

E in secondo luogo che dagli studi più recenti della fisica, riguardanti in particolare la teoria quantistica dei campi, sono derivati modelli basati sul gioco complesso dello scambio continuo (nel senso di quel commercium che Kant definisce Wechselwirkung) tra il cervello e l’ambiente. Si pensi, al riguardo, al modello di Freeman-Vitiello, dove si ha l’immagine di un sistema che vive tramite una serie continua di “transizioni di fase” e dunque di nuovi livelli emergenti, dovuta, in particolare, a un meccanismo per la formazione di strutture ordinate noto come rottura spontanea di simmetria (SSB, Spontaneous Symmetry Breaking).

C’è poi in terzo luogo da considerare che anche nella matematica e nella logica si va affacciando con sempre maggiore incidenza la questione della relazione tra la mente e l’ambiente. Per questa via emerge la convinzione che anche ammettendo che la mente, in qualche stato originario, possa essere assimilata a un sistema assiomatico, la sua interazione con l’ambiente finisce sia per rendere via via più complesso il sistema di partenza, sia per modificarlo strutturalmente in modo impredicibile – sino a sfuggire alla nostra analisi e conservare comunque una peculiare coerenza.

Va infine rilevato in quarto luogo che in ambito filosofico, sì è reso sempre più fecondo un approccio al problema della mente e della coscienza basato sulla nozione di soglia emergente (o sopravveniente) capace di superare la sterile alternativa tra riduzionismo naturalistico (la mente non è altro che il cervello) e dualismo speculativo (la mente è radicalmente altro dal cervello). Su questa base – come recenti ricerche filosofiche sul rapporto tra coscienza di sé e origine dell’estetico hanno mostrato (una tesi già sostenuta nel libro di F. Desideri, L’ascolto della coscienza, Milano 1998 – di cui è in corso una nuova edizione) – è possibile esplorare nuovi paradigmi del classico rapporto tra percezione, emozione e intelligenza.

Proprio a partire da questa serie di considerazioni il fascicolo raccoglie contributi che in base alle attuali ricerche, affrontano come tema centrale il nesso tra mente, cervello e ambiente sia nell’ambito delle neuroscienze e della psicologia cognitiva, sia in quello della filosofia, della fisica, della logica e della neurologia. E raccoglie inoltre ibridazioni interdisciplinari e magari sviluppi delle tematiche di cui si è appena detto.

 

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28-29 n.s./2021
AL GREMBO DELLE PAROLE

a cura di

Maria Ilena Marozza e Paolo Francesco Pieri

 
Intorno agli aspetti germinativi dell’esperienza estetica, con specifici riferimenti alla talking cure. In forma di dizionario – Paolo Francesco Pieri / Prefazione – Maria Ilena Marozza e Paolo Francesco Pieri // Parte prima – Quale parola per la cura / Cura e parola: un intreccio necessario – Enrico Ferrari / I tre paradossi della traduzione psicoanalitica – Giuseppe Martini / Parole che immaginano – Roberto Manciocchi / “A me piace sentire le cose cantare”. Variazioni sul tema dell’esperienza tra psicopatologia e filosofia – Angiola Iapoce / Resti inesprimibili. Transiti estetici nella talking cureMaria Ilena Marozza // Parte seconda – Estetica della cura / Musica, parola, gesto: lo “sguardo attraverso” – Silvano Tagliagambe / L’identità di terribile e felicità: sublime, sublimazione e unisono nell’arte e nella psicoanalisi – Giuseppe Civitarese / Musica involontaria. Il simbolo delle cose nelle cose stesse – Elena Gigante / La cura della parola incurabilisFrancesco Di Nuovo / Glossario di un lettore – Antonino Trizzino // INDICE PER AUTORE DEGLI ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2021

 

 

 

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In questo fascicolo di “Atque” torniamo a riflettere su quella pratica di cura che definiamo talking cure, a partire dalla brillante definizione di Anna O., alla luce di alcuni argomenti ampiamente dibattuti nei fascicoli pubblicati in questi ultimi anni.

Per certi versi, la talking cure dei nostri giorni tende sempre più a riconoscersi in una dimensione performativa, valorizzando le azioni, le trasformazioni, i passaggi che si compiono nella pratica linguistica, avendo ormai quasi del tutto abbandonato sfondi più concretistici o rimandi ad altri livelli di realtà che diano senso all’attuale. E tutto ciò conduce di necessità a ricercare una migliore capacità descrittiva dell’esperienza e della sua attualità, ma anche, approfondendo in senso critico il concetto stesso di esperienza, a giungere al grembo delle parole.

Per questo intendiamo parlare di estetica della talking cure accogliendo la proposta di Emilio Garroni e di Fabrizio Desideri di guardare all’estetica non più come una disciplina speciale, ma come una riflessione critica sulle condizioni di senso dell’esperienza, volta a esplorarne la grande complessità. Lo “sguardo-attraverso”, mutuato da Wittgenstein nel tentativo di descrivere quel modo paradossale di vivere dentro l’esperienza mettendola contemporaneamente in questione dall’interno, esprime molto bene il processo di pensiero che accompagna costantemente la pratica della talking cure, almeno quando essa si ponga criticamente in discussione relativamente ai modi del suo farsi.

 

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26-27 n.s./2020
SUI VOLTI DELL’AUTORITÀ

a cura di

Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri

 

PREFAZIONE – Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri // SAGGI / La pandemia ha il volto di Amleto – Silvano Tagliagambe / L’auctoritas dai mille volti. L’assenza di volto dell’autorità contemporanea – Francesco Valagussa / La narrazione del padre. Considerazioni su Alexandre Kojève, l’autorità, la tradizione – Massimo Palma / Una tutt’altra sovranità. Rileggendo “La Sovranità” di Georges Bataille – Felice Ciro Papparo / Il volto e l’identità. A partire da Canetti e Deleuze – Ubaldo Fadini / Tornare indietro e andare avanti – Amedeo Ruberto / Disordine, irritazione, cura. La pandemia in psicoterapia – Mauro La Forgia / Autorità. Per una storia del legame auctoritas-exousìaPietro De Marco // ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2020 – PER AUTORE

 

 

 

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Si deve ammettere che l’epidemia da covid-19, con la sua tendenza a diffondersi rapidamente e a più riprese, attraverso tutti i continenti, ha indotto a introdurre drastici cambiamenti nei nostri modi di vivere con gli altri e nello stesso rapporto con noi stessi.

E nel contesto di contagio pandemico in cui ci siamo venuti a trovare, abbiamo innanzitutto subìto una ferita narcisistica percependo la nostra fragilità umana insieme alla consapevolezza sia che non siamo gli unici esseri viventi sia che non possiamo continuare a considerare il nostro stile di vita come l’unico possibile.

L’inedita condizione di pericolo in cui ci siamo trovati ha sottoposto i modi di vita a un drastico ridimensionamento e alla necessità di ascoltare e spesso a seguire, volenti o nolenti, quanto proveniva da voci autorevoli, sia da quelle che all’autorità univano il potere sia da quelle la cui autorità proveniva dal sapere (le figure degli esperti: medici, scienziati, virologi, fisici ecc. sia in veste individuale sia in veste di comitati tecnico-scientifici).

È perciò intenzione di questo fascicolo di Atque, il domandarsi quale funzione abbiano nelle nostre vite i vari tipi di autorità e quale sia il gioco ottico dove compaiano quei volti che intanto incarnano questa figura. Si intende così raccogliere studi, pensieri, riflessioni, interrogativi e financo provocazioni sull’oggi dell’autorità e sul senso della sua permanenza nelle nostre “forme di vita”, per esprimerci con Wittgenstein.

 

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25 n.s./2019
IL MITO DELL’EMPATIA. PROSPETTIVE CRITICHE

a cura di

Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri

 

Adversus empathicos! Quasi un dialogo in tre sceneFabrizio Desideri // prefazioneFabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri // saggi / Ulterior…mente: l’empatia e il mito della prospettiva internalista Silvano Tagliagambe / Empatia, mindreading e introspezione Massimo Marraffa / La critica dell’empatia in Walter Benjamin. Acedia, merce, dominioMassimo Palma / Empatia della forma espressiva. Il modello anaforico da Brandom a BühlerFelice Masi / Oltre lo “specchio” e la “fusione”: il fondamento dell’Einfühlung husserliana nel Leib Andrea Lanza / L’igienico intervallo tra Io e Tu. Umfassung contro Empatia nel pensiero di Martin BuberMassimiliano De Villa / Vademecum di un consigliori. Ai confini del concetto di empatiaMauro La Forgia / Empatia ed ecfrasia. Osservazioni dalla psicoterapiaAmedeo Ruberto / L’occhio vivente. Empatia e biologiaAntonino Trizzino / Estetica dello “sfioramento”. O dell’empatia e dell’ontogenesiLuca Pinzolo // articoli di “atque” 1990-2019 – per autore

 

 

 

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Questo fascicolo di Atque intende sottrarsi alla retorica che connota oggi il discorso sull’empatia. Anzitutto ricordando che tale nozione e la discussione intorno al problema che implica è relativamente recente (se per recente si possono intendere circa centotrenta-centoquaranta anni). Si potrebbe addirittura sostenere al riguardo che l’empatia è in sostanza un’invenzione moderna se non addirittura tardo-moderna, nella quale non può essere trascurato il ruolo decisivo che vi svolge la traduzione del termine tedesco Einfühlung: da Einfühlung (il cui primo uso è fatto risalire a Herder) a empathy (a opera di Edward Titchener, un’allievo inglese di Wilhelm Wundt) fino all’italiano empatia. I dizionari a questo punto riconducono il lemma alla sua origine greca: empatia non sarebbe altro che il calco di empatheia. Mai come in questo caso, però, la somiglianza fonetica cela profonde differenze storico-semantiche che meritano di essere indagate.

 

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24 n.s./2019
METAMORFOSI DEL VIVENTE

a cura di

Ubaldo Fadini e Paolo Francesco Pieri

 

PREFAZIONE – Ubaldo Fadini e Paolo Francesco Pieri // SAGGI / Plasticità e metamorfosi. Alla ricerca di nuove mediazioni Ubaldo Fadini / Kafka e l’«immenso insetto»: nuove vie della trasformazione Massimiliano De Villa / Il progetto di una morfologia plasticaSalvatore Tedesco / Prospettive sulle/delle metamorfosi tecnologicheLaura Corti e Marta Bertolaso / La metamorfosi estrema del corpo: i trapianti e l’intruso Silvano Tagliagambe / Metamorfosi di sistema. Il cambiamento come processo nella prospettiva del pensiero sistemicoPrimavera Fisogni e Lucia Urbani Ulivi / Simmetrie e metamorfosiGiuseppe Vitiello / I vincoli della trasformazione: riflessioni sulla metamorfosi tra letteratura, filosofia e biologiaValeria Maggiore // ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2019 – PER AUTORE

 

 

 

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Questo fascicolo di «atque» si occupa della questione della metamorfosi del vivente che in vario modo attraversa differenti filoni di ricerca scientifica in zone di confine della psicologia e la psicoterapia che tanto possono giovare proprio al pensiero psicologico e psicoterapeutico e i relativi saperi.

 

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23 n.s./2018
CRITICA DEL VISSUTO

a cura di

Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri

 

PREFAZIONEFabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri // saggi / Sulla genesi della partizione tra interiorità ed esteriorità. Analisi fenomenologiche Luca Vanzago / Contro l’ossessione della fine. Per un “vissuto” di collaborazione Ubaldo Fadini / Asimmetrie che contano. Wittgenstein sul dolore, la prima persona e le altri mentiGabriele Tomasi / Per un’ontologia del vissutoLuca Pinzolo / Linguaggi della vaghezza. Oltre il mito dell’interiorità Maria Ilena Marozza / Sulle tracce dell’esperienza. Walter Benjamin tra critica del vissuto e uomo nuovoMarina Montanelli / Cavalli e asini, muli, bardotti e carpe. Storia, invenzione, memoria e verità in psicoanalisiFausto Petrella / Vedere l’irreale. Vissuto d’immagine, vissuto di fantasiaClaudio Rozzoni / Contro il fanciullino. Infanzia cronica e sindrome di Peter PanMarco Mazzeo / Pereživanie: tema centrale della psicologia e psicoterapia nella Russia contemporanea. Breve nota storica – Luciano Mecacci // INDICE PER AUTORE DEGLI ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2018

 

 
 

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Questo fascicolo intende criticare l’idea di “vissuto” come accesso privilegiato alla mente e, confutando le nozioni di io e di soggettività che tale idea veicola, intende evidenziare come l’individuo sia fondamentalmente un teatro di processi oggettivi, dove i relativi significati (à la Wygoskji) vengono costituiti in modo congiunto dai partecipanti nel corso dei progetti che concretamente accadono all’interno dei sistemi delle norme collettive.

Con questa critica si vuole non già negare gli enti o gli stati mentali bensì far uscire dalla sterile separatezza in cui finirebbero col trovarsi: lo spiegare e il comprendere, il quantitativo e il qualitativo, la natura e la cultura, i fatti e i valori, ma anche l’esteriore e l’interiore, il tempo esteriore e quello interiore, la superficie e il profondo, l’ordinamento oggettivo e quello soggettivo del passato. E facendo decadere tali distinzioni solo apparentemente alternative, si vuole per l’appunto mostrare il loro vivo coinvolgimento e la loro reciproca (co)determinazione, come accade quando le cose si danno a vedere da un punto di vista sistemico.

Allontanandoci criticamente dalla separazione tra scienze della natura e scienze dello spirito, e dal contesto coscienzialistico della fenomenologia di Husserl, intendiamo affrontare una serie di questioni che nella vita collettiva, nella vita privata e in quella “cura parlata” che è il trattamento psicoanalitico e più in generale psicoterapeutico, sono tra loro intrecciate, per esempio: la storia, la memoria, l’esperienza e il linguaggio.

 

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22 n.s./2018
SOGLIE

a cura di

Paolo Francesco Pieri

 

PREFAZIONEPaolo Francesco Pieri // SAGGI / La verità oltre la soglia Giuseppe Vitiello / La soglia e il tempo della sensazione: sulla critica della psicofisica di Hermann Kohen Astrid Deuber- Mankowsky / Soglie e loro trasferimentiAlberto Peruzzi / Devi, non sei. Sulla soglia del possibile: la LeggeVincenzo Vitiello / Cronache dell’oltresogliaMauro La Forgia / Soglie del dolore Elisa Arnaudo / La natura coerente: discontinuità non essenziale tra natura, vita e coscienzaPierfrancesco Franzoni / Soglia Lubitz. Manovre di discesa controllataAntonino Trizzino // INDICE PER AUTORE DEGLI ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2018

 

 
 

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A partire dal fatto che «atque» rivolge la propria attenzione verso la psicoterapia ponendola in stretto rapporto con i contributi delle discipline scientifiche e la riflessione contemporanea, questo fascicolo della rivista intende focalizzarsi sulla nozione epistemica di soglia che attraversa vari ambiti della conoscenza: dalla psicologia alla biologia, dalla psicologia sperimentale alla matematica, dalla medicina e la filosofia sino alla fisica. E ciò per giungere a una comprensione sempre più scientificamente adeguata della dimensione psichica dell’uomo e, più, in generale l’umano in quanto tale.

Proprio recuperando dell’umano una comprensione – lo si ripete – sempre più scientificamente adeguata e nello stesso tempo attenta alle differenti declinazioni in cui si specifica anche in rapporto alle pratiche delle varie discipline, si propongono contributi che in vario modo affrontano i seguenti temi: la soglia della coscienza, la soglia del dolore, la soglia tra psichico e fisiologico, la soglia del vivente, la soglia del trascendente (anche in relazione alle possibilità dell’esperire umano), la soglia dell’alterità (anche in rapporto all’identità personale), ecc.

Chiamando in causa la polisemia e non già l’ambiguità del termine soglia, sostanzialmente i vari contributi qui raccolti pensano e ripensano il darsi pratico di tale concetto nel pensiero filosofico e nei saperi psicoanalitici allorché si embricano con i contributi delle discipline scientifiche più significative e con la riflessione più fertile.

 

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21 n.s./2017
VOLONTÀ.
UNA SFIDA CONTEMPORANEA

a cura di

Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri

 

PREFAZIONEFabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri // VOLERE E CONTINGENZA / Il soggetto del volere Carlo Sini / Rappresentazioni e narrazioni dell’azione: l’altrimenti e la decisione. Per una fenomenologia del contingente Rossella Bonito Oliva // LA NATURA DELLA VOLONTÀ / Neuroscienze della volontà e della decisioneFilippo Tempia / Volontà, libero arbitrio ed epifenomenismoMario De Caro // FENOMENOLOGIA DELLA VOLONTÀ / Intenzionalità fungente: involontarietà e impersonalità in fenomenologiaRoberta Lanfredini / Friedrich Nietzsche: critica e affermazione della “volontà” Giuliano Campioni // ANTINOMIE DELLA VOLONTÀ / Io, coscienza e volontà. La necessità del possibileAmedeo Ruberto / La dialettica della volontà e dell’involontarioGiovanni Stanghellini e Milena Mancini // UN ALTRO ACCESSO ALLA VOLONTÀ / L’evento della volontà in una prospettiva comparativa. L’azione e l’agente nella BhagavadgītāLuca Pinzolo // INDICE PER AUTORE DEGLI ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2017

 

 
 

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Tra i concetti classici del pensiero filosofico e psicologico quello di “volontà” appare oggi uno dei concetti più interrogati e messi in questione nei suoi assetti tradizionali, a partire dallo stress e alla revisione cui tali assetti sono sottoposti da parte delle nuove scienze della mente e del cervello.

Anzitutto, a essere posta in questione è proprio l’autonomia della volontà, il suo essere “causa sui” a differenza di ogni altro fenomeno naturale. Questo, sia nella concezione razionale (l’autonomia della volontà come effetto della ragione) sia nella versione per così dire decisionista e volontarista (l’autonomia della volontà come quanto riesce a sbloccare i dilemmi del puro pensare).

Secondariamente, si osserva come la volontà tragga motivo e addirittura sorga da complessi e stati emozionali, talvolta in conflitto al loro interno. Come se l’autonomia della volontà non fosse altro che l’affermarsi di uno stato emozionale su altri.

Un terzo aspetto di problematizzazione della volontà è quello relativo ai suoi correlati neurali e ai circuiti cerebrali che coinvolge. Qui uno dei temi più scottanti diviene quello del rapporto tra volontà e coscienza, nel presupposto che quest’ultima (come hanno mostrato i fondamentali studi di Libet) giunge sempre dopo che una decisione è stata presa.

A questo punto diviene quanto mai attuale, per quanto difficile da tracciare, la distinzione tra il volontario e l’involontario: quanto siamo signori e responsabili delle nostre azioni e quanto, invece, queste sono conseguenza (mediata talvolta in maniera sofisticata) da processi ed eredità culturali, sollecitazioni ambientali e scelte “storiche” precedenti, non solo di tipo individuale.

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20 n.s./2017
IL SUONO
DELLA VOCE

a cura di

Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri

 

PREFAZIONEFabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri // IL TEMA / A due voci. Quasi un dialogo per nastro magnetico, Glasharmonika e rumore di fondoFabrizio Desideri // PRIMO MOVIMENTO / Tra mutoli e scilinguati: una rapsodiaSilvano Facioni / Dalla grana della voce alla grana della scrittura. Alcune riflessioni sulla parola detta e scrittaGiorgio Patrizi / Flatus Vocis. Voce e scrittura tra Jacques Derrida e Giorgio AgambenFrancesco Vitale / La voce tra sonorità e respirazione in Emmanuel Lévinas. Abbozzo di una metafisica dell’atmosferaLuca Pinzolo // SECONDO MOVIMENTO / Incunaboli esteticiEllen Dissanayake e Mariagrazia Portera / Quando un corpo incontra il linguaggio. Modulazioni vocali nella talking cureMaria Ilena Marozza / Gesti vocali. Conflitti tra mimesi e sensoCarlo Serra / La voce delle paroleMauro La Forgia // RIPRESA DEL TEMA / Il coraggio (e il bisogno) di regredire. Dalla semantica alla fonetica, dal significato al puro e semplice suono delle paroleSilvano Tagliagambe / Robert Walser. L’invenzione del silenzioAntonino Trizzino // INDICE PER AUTORE DEGLI ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2017

 

 
 

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Nell’intersezione tra filosofia e psicoterapia, tra estetica e psicologia, questo fascicolo di «atque» intende focalizzare l’attenzione sulla voce. E riflettendo su questa fondamentale esperienza umana, si sofferma sul fenomeno del suono delle parole declinandole nella loro fisicità e materialità elementari.

Lasciando sullo sfondo la sfera verbale, il fascicolo mira a porre in primo piano il comunicarsi plurale delle voci, la vocalità dei parlanti, la pura sonorità che apre concretamente qualcuno a qualcun’altro. Non più nascosta dalla parola, la voce viene in tal modo a mostrare il suo volto fonico, comparendo come un oggetto sonoro che apre alla percezione di un interno e un esterno e all’instaurarsi di plurali relazioni.

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19 n.s./2016
LOGICHE
DEL RISENTIMENTO

a cura di

Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri

 

PREFAZIONE – Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri//SAGGI/Ressentiment: il pericolo da superare per Nietzsche-Zarathustra Giuliano Campioni/Raskol, logica del diavolo: il risentimento in DostoevskijSilvano Tagliagambe/Nietzsche “primo psicologo” e genealogista del ressentimentYamina Oudai Celso/Il risentimento e il desiderio mimetico. A partire da René Girard – Stefano Tomelleri/Risentimento, rimorso e viscosità della libidoLuis Kancyper/Rousseau e l’ingannevole sogno dell’utopia come fine del risentimentoAlfonso M. Iacono/Risentimento e vergogna: le basi morali della responsabilitàVanessa De Luca/Ri-sentimenti della rete. OsservazioniUbaldo Fadini//MATERIALI/Sodoma: risentimento e democraziaGiulio Preti con introduzione di Alessandro Pagnini//INDICE PER AUTORE DEGLI ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2016
 
 

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Con questo fascicolo di «atque» intendiamo riflettere su quella più o meno segreta perturbazione emotiva, molto umana, che è il risentimento. Se lo assimiliamo a un’onda, tanto consideriamo pericoloso provare a cavalcare una qualsivoglia onda del risentimento che ci abbia pure involontariamente attraversato, quanto consideriamo necessario provare a comprendere cosa sia, come si sia generata, come possa propagarsi dentro e fuori di noi, come possiamo governata, e come magari possa dissolversi.

L’intento è quello di perimetrare questa complessa affezione: seguendo le declinazioni delle sue espressioni, ricostruendone gli itinerari e conoscendone le diverse geometrie sarà possibile evidenziarne le varie logiche. E nello svolgere questo compito, seguiremo – come al solito – le differenti prospettive che sono venute a darsi su questo tema nei vari ambiti di ricerca in epoca moderna e non solo. Si pensi soprattutto a studi e ricerche sul risentimento che vanno dalla filosofia all’antropologia politica, dalla filologia alla psicologia (ma anche alla psicologia morale), dalla letteratura alla fenomenologia, dalla sociologia alla psicoanalisi. E quindi alle riletture di vari pensatori che vanno da Nietzsche (nel suo duro confronto con Eugen Dühring) a Hegel, da Montaigne a Girard, da Dostoevskij (che passa attraverso un confronto critico con Sečenov) a Scheler, da Rousseau a Freud (e non solo) sino – su piani diversi – ad Améry, Peter Strawson e Bernard Williams.

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