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La rivista “atque” continua la sua pubblicazione in formato cartaceo per i tipi di Moretti & Vitali di Bergamo, ma d’ora in poi gli articoli di tutti i fascicoli – esclusi quelli degli ultimi due anni – sono leggibili (in formato pdf) su questo sito e scaricabili in maniera completamente gratuita.

Sicché i fascicoli di “atque” dal 1990 (anno della sua fondazione) sino a quelli di due anni fa sono ad accesso libero e quindi aperti a ogni forma di ricerca, mentre gli altri hanno un “embargo”, per l’appunto, di due anni – naturalmente il formato cartaceo di tutti i fascicoli rimane disponibile presso le librerie (vedi “librerie amiche”) e ordinabile all’editore (ordini@morettievitali.it).

Essendo digitalizzato l’intero archivio storico, per individuare gli articoli e poterne fare le ricerche sia per autore che per parola chiave, basta consultare questo indice articoli e qualora interessi scaricare il file pdf, cliccare sul titolo.

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“Ebrezza dialettica”. Figure della coscienza

di Fabrizio Desideri
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 15-31

Nel primo paragrafo rilevo le aporie immanenti a una concezione puramente naturalistica della coscienza, difendendo con spirito kantiano il suo carattere noumenico. Nel secondo paragrafo affronto il tentativo da parte di Nietzsche di una naturalizzazione radicale della coscienza, in particolare nell’aforisma 119 di Aurora e negli aforismi 11 e 354 de La gaia scienza. Qui mi soffermo in particolare sulla definizione nietzscheana di coscienza come l’ultimo e più incompiuto sviluppo dell’organico. Mostrando i limiti e le interne contraddizioni della concezione nietzschiana della coscienza, nel terzo paragrafo affronto due figure di perfezione della coscienza: quella data dall’esperienza del risveglio (attraverso un passo tratto dal libro di Roberto Calasso su Kafka) e quella implicata nell’autocoscienza come “sapere assoluto” che costituisce la conclusione della Fenomenologia dello spirito di Hegel.

 
Parole chiavecrisi del naturalismo, coscienza come fatto noumenico, Nietzsche, esperienza del risveglio, autocoscienza come sapere assoluto

 
Le prime pagine di questo articolo non ancora pubblicato online, si trovano nello sfogliabile cliccando qui – l’intero articolo è ovviamente reperibile nel fascicolo in formato cartaceo presso le “librerie amiche” ed è ordinabile all’indirizzo ordini@morettievitali.it

Un ambiente a misura del cervello

di Silvano Tagliagambe
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 33-73

Una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni nel campo delle neuroscienze è che il cervello è un organo estremamente dinamico non solo a livello funzionale ma anche morfologico. La “plasticità del cervello” ha ormai soppiantato il concetto del cervello come un organo “statico”, ossia senza possibilità di ulteriori modificazioni soprattutto morfologiche, una volta terminato il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Questa stretta relazione tra l’ambiente e il cervello solleva una questione che non sempre viene considerata con la dovuta attenzione. Se in seguito a essa il cervello si modifica e si differenzia al punto che ormai viene dato per acquisito che non esistono due cervelli identici, neppure nel caso dei gemelli monozigoti, perché del tutto identiche non possono ovviamente essere le loro relazioni con l’ambiente, questa differenziazione, in seguito allo stretto nesso di cui stiamo parlando, non può non coinvolgere anche l’ambiente, che non può di conseguenza essere più inteso e trattato in modo generico e indifferenziato, come un qualcosa che va ritenuto uguale per tutti. Ne consegue che l’ambiente, il quale costituisce il contesto di riferimento della nostra esperienza, va inteso come una sorta di “doppio” del nostro cervello e che per istituire un corretto rapporto con esso non basta copiare, non basta un puro e semplice “mirroring”, occorre un’operazione creativa, una mirroring che non riguarda ciò che semplicemente accade, l’effettuale, ma il possibile, ciò che potrebbe accadere e che può essere visto in maniera alternativa. Si tratta di un nodo cruciale fondamentale che oggi è al centro dell’attenzione convergente delle neuroscienze, dell’epigenetica, della teoria quantistica dei campi, dell’epistemologia e dell’estetica in una prospettiva autenticamente interdisciplinare di dialogo concreto tra diversi approcci specialistici.

 
Parole chiavecervello, plasticità, ambiente, doppio, senso della possibilità

 
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Cervello, mente e cuore

di Giuseppe Vitiello
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 75-96

Il cervello è aperto sul suo ambiente e questo determina la natura dissipativa della dinamica cerebrale. Il ciclo azione-percezione e il sistema nervoso cardiaco intrinseco portano alla costruzione di una visione del mondo che il soggetto individua come il suo Doppio. L’attività mentale consiste nella ricognizione, nel rapporto con il Doppio, di attività percettive passate, da utilizzare nella pianificazione dell’attività intenzionale futura. L’atto di coscienza risiede nell’ineliminabile dialogo con il Doppio. La prontezza della reazione del cervello al variare degli stimoli esterni, alcuni aspetti del sogno, la dimensione sociale del cervello sono infine brevemente menzionati.

 
Parole chiavecervello, mente, coscienza, dissipazione, freccia del tempo, coerenza, ciclo azione-percezione, Doppio, sistema cuore-cervello, sogno

 
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Sinapsi della memoria

di Arnaldo Benini
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 97-104

Le sinapsi sono l’organo della trasmissione elettrochimica dei potenziali d’azione da un neurone all’altro e dal neurone all’organo bersaglio. Gli 86 miliardi di neuroni del cervello umano sono collegati fra di loro, senza continuità anatomica, da circa 600 trilioni di sinapsi, in fessure di 20 milionesimi di millimetro. Le silent synapses, che non sempre reagiscono allo stimolo, sono frequentissime nella prima età, quando cioè s’impara molto e si trattiene ciò che s’è imparato. Verosimilmente ciò che di nuovo s’impara, è dovuto all’attivazione di sinapsi fino ad allora silenti. Per questo il loro numero diminuisce, verosimilmente perché coinvolte nell’apprendimento. Il 30 per cento rimane silente fino alla tarda età. Scoprire il modo di attivarle potrebbe prevenire l’indebolimento della memoria di fissazione, di regola primo segnale che il cervello risente dell’età.

 
Parole chiavesinapsi mute, moderato deterioramento cerebrale, memoria di fissazione, memoria a lungo termine, plasticità cerebrale

 
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Una coscienza antropodecentrica

di Alberto Giovanni Biuso
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 105-120

Tra i risultati più fecondi di una filosofia della mente aperta al contributo delle scienze biologiche c’è la riconduzione anche dell’umano e della sua coscienza d’esserci all’ampio mondo della sensibilità animale. Antichi dualismi e nuovi riduzionismi vengono in questo modo oltrepassati in una prospettiva che può essere definita zooantropologia/etoantropologia, capace di leggere ogni specie, ogni funzione e ogni coscienza del mondo come espressione di una ricchezza antropodecentrica che salvaguarda l’identità della vita e la differenza delle sue espressioni.

 
Parole chiaveanimalità, antropocentrismo, etologia, identità, differenza

 
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La coscienza ubiqua. Una breve apologia del panpsichismo

di Michele Di Francesco e Alfredo Tomasetta
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 121-133

Nella filosofia della mente contemporanea è cresciuta l’insoddisfazione verso le teorie riduzioniste della mente cosciente. Questo articolo esplora una teoria non-riduzionista che di recente ha assunto un ruolo centrale nel dibattito: il panpsichismo. Si mostra che, nonostante la sua implausibilità iniziale, il panpsichismo è, sul piano teorico, semplice ed elegante e sul piano pratico, riconfigurando il rapporto tra mente, cervello e ambiente, può suggerire nuovi atteggiamenti etici verso l’ambiente stesso.

 
Parole chiavetalking cure, silenzio, suono, aleatorietà vs. improvvisazione, doppio vincolo

 
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La cognizione incorporata e situata. Riforma del computazionismo o ritorno al comportamentismo?

di Massimo Marraffa e Tiziana Vistarini
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 135-150

Nella filosofia della mente contemporanea è cresciuta l’insoddisfazione verso le teorie riduzioniste della mente cosciente. Questo articolo esplora una teoria non-riduzionista che di recente ha assunto un ruolo centrale nel dibattito: il panpsichismo. Si mostra che, nonostante la sua implausibilità iniziale, il panpsichismo è, sul piano teorico, semplice ed elegante e sul piano pratico, riconfigurando il rapporto tra mente, cervello e ambiente, può suggerire nuovi atteggiamenti etici verso l’ambiente stesso.

 
Parole chiave: mente cosciente, riduzionismo, emergentismo, panpsichismo, cosmopsichismo

 
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Comprendere o spiegare il problema mente-corpo?

di Marco Salucci
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 151-163

Spiegare e comprendere il problema mente-corpo non sono la stessa cosa: spiegare è un tema epistemologico, comprendere psicologico. La familiarità con le spiegazioni causali genera un senso di comprensione che non abbiamo con le spiegazioni non causali. Questo ostacola l’adozione di spiegazioni non causali del problema mente-corpo. Sul senso di familiarità fa leva anche l’argomento della conoscenza nel dichiarare il problema un hard problem. Si tenterà di mostrare che la mancata comprensione del problema è un limite cognitivo ma che non è necessariamente un ostacolo alla spiegazione.

 
Parole chiaveargomento della conoscenza, spiegazione, comprensione, problema mente-corpo

 
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Significatività e complementarità. Una retrospettiva fenomenologica sul problema mente-corpo

di Filippo Nobili
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 165-180

Il recente dibattito sulla natura della mente e sull’opportunità di una sua riduzione neurobiologica risente ancora dell’impostazione fornita al problema da Descartes agli albori della rivoluzione scientifica. L’analisi fenomenologica degli atteggiamenti e delle prestazioni intenzionali che contraddistinguono l’operare della scienza moderna consente di chiarire la posta in gioco in ogni tentativo di riduzione, evitando di ricadere nelle fallacie e ingenuità proprie di un approccio acritico alla cognizione umana. Il riduzionismo scientifico richiede come suo complemento ineludibile un orizzonte di significatività che la fenomenologia husserliana ben si presta a elucidare, al fine di promuovere la compossibilità di teorie e proposte esplicative eterogenee.

 
Parole chiavefenomenologia, riduzionismo, neuroscienze, intenzionalità

 
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Oltre i vincoli del dualismo e del monismo materialista: la teoria neurofenomenologica dei due mondi

di Enrico Facco
«atque», 30-31 n.s., 2023, pp. 181-203

La definizione di coscienza è un problema transdisciplinare difficile (se possibile). Le teorie della coscienza infatti si estendono dalle neuroscienze alla filosofia, alle scienze sociali e all’antropologia, fino alla fisica quantistica. Nei decenni scorsi la definizione di coscienza è stata dibattuta prevalentemente tra rigide posizioni di matrice monista materialista e dualista, mentre nelle neuroscienze è stata essenzialmente affrontata con l’approccio dominante meccanicista-riduzionista. Fortunatamente l’acceso dibattito degli scorsi decenni si sta attenuando e recentemente sono state introdotte visioni moniste più ampie che includono il mondo “immateriale” della coscienza. In questo processo è opportuno riconsiderare il posto e il ruolo della coscienza nel mondo, data la sua inscindibile interrelazione con la realtà. Nel 1977 Popper e Eccles hanno introdotto la Teoria dei Tre Mondi, nel tentativo di superare i limiti del materialismo e del determinismo nella comprensione della relazione mente-cervello-realtà. Le profonde implicazioni epistemologiche di questa teoria hanno sollevato forti critiche, oltre ad apprezzamenti. A distanza di mezzo secolo dalla sua introduzione è opportuno dunque proporre una nuova teoria neurofenomenologica dei tre mondi, che tenga in considerazione le precedenti critiche e le nuove acquisizioni delle neuroscienze, nella speranza possa fornire un contributo al processo di comprensione della coscienza e dell’inseparabile interrelazione mente-cervello-mondo.

 
Parole chiavecoscienza, dualismo, materialismo, mente, relazione mente-corpo, fenomeni fisici

 
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