La macchina morbida. Androidi, emozioni e altri oggetti non identificati nella fantascienza di Philip K. Dick

di Antonino Trizzino
«atque», 17 n.s., 2015, pp. 243-262

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L’androide è un uomo costruito in laboratorio; un uomo che ignora di essere una macchina e che, ogni tanto, sperimenta quelle che gli uomini chiamano “emozioni”. La fantascienza di Philip K. Dick descrive un mondo intermedio fra l’organico e l’inorganico, dove le macchine provano a sostituirsi agli uomini e gli uomini decidono di disfarsi delle macchine. Che si tratti delle visioni di Dick, dei veicoli pensanti di Valentino Braitenberg, degli uccelli meccanici sognati da Yeats, della nascita della filosofia di Cartesio nel glaciale inverno del 1619 o della rivoluzione informatica di Alan Turing, tutti gli autori qui indagati immaginano una vita artificiale che è lo specchio e la soglia della nostra realtà.

 

Parole chiave: Philip K. Dick, fantascienza, androidi, veicoli pensanti di Braitenberg, Alan Turing, Cartesio

 

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