Estetica dello “sfioramento”. O dell’empatia e dell’ontogenesi

di Luca Pinzolo
«atque», 25 n.s., 2019, pp. 223-243

Il contributo cerca di ripensare l’empatia al di fuori di un paradigma centrato sull’interiorità, attraverso un ribaltamento di prospettiva che, attraverso un percorso a più entrate, privilegia la dimensione di un’esteriorità non interiorizzabile e tuttavia costitutiva del sentire e dell’essere del soggetto. Se, come insegna Arendt, l’uomo può trovare nei suoi artefatti la garanzia della propria consistenza e identità soggettiva, d’altra parte alcuni luoghi della letteratura weird evocano un mondo estraneo e incompatibile con ogni idea umana di ordine e di “cosmo”. Questo “ordine” trova, insegna Levinas, il suo sfondo in un “c’è” impersonale, la cui nozione eredita e riformula il tradizionale concetto di Essere. È l’Essere così inteso ad attivare la vita dell’“anima” attraverso un’affezione il cui paradigma è il sentimento dell’orrore, traccia di un’originaria e costitutiva passività.

 

Parole chiave: weird, empatia, Levinas, Husserl, Arendt, Lipps, Lovecraft, Bierce

 

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